Volare con protesi al seno. Quale sicurezza?
E’sicuro volare con protesi al seno?
Dopo l’episodio accaduto ad una nota showgirl nel 1997, che riferiva la rottura di una delle sue protesi mammarie durante un viaggio in aereo, molte donne si sono chieste e si chiedono, tuttora, se è sicuro volare con protesi al seno o dopo quanto tempo è possibile viaggiare in aereo se ci si è sottoposte ad in intervento di mastoplastica additiva o di ricostruzione mammaria dopo mastectomia.
Per capire, quindi, se è sicuro volare con protesi al seno, gli esperti di L’aVVocatoViaggiatore-adtv si sono serviti della consulenza della dottoressa Emanuela Esposito, chirurgo senologo, al fine di fornire alle nostre utenti una serie di consigli utili capaci di sfatare alcuni miti.
A parere dell’esperto è utile premettere che, secondo l’indirizzo medico maggioritario, le protesi mammarie sono costituite da un guscio di silicone testurizzato e con contenuto in una soluzione salina sterile o in gel di silicone coesivo. Le protesi cosiddette in silicone sono costituite da un involucro riempito con un gel di silicone a cui corrispondono diversi gradi di coesività. Nell’aprile 2006 hanno ricevuto dalla Food and Drug Administration Americana l’autorizzazione per essere commercializzate. Le protesi in Gel di Silicone sono utilizzate nel 90% circa degli interventi. Le protesi del seno, però, hanno una durata limitata che non è però esattamente prevedibile.
Quali sono i motivi per cui non è possibile che le protesi si rompano in aereo?
- Innanzitutto, le protesi vengono trasportate in giro per il mondo in aereo e possono essere sollecitate da pressione positive e negative elevate (finanche sott’acqua durante le immersioni), senza che si verifichi alcun danno, secondo i test iperbarici a cui vengono sottoposte prima di essere immesse sul mercato.
- Inoltre, possono essere manipolate senza provocarvi alcuna alterazione grazie all’involucro, la cosiddetta “shell” che come una conchiglia avvolge il gel di silicone di cui la protesi è composta. Vero è che la soluzione salina e il silicone contenuto nelle protesi potrebbero espandersi e contrarsi con i cambiamenti della pressione, esattamente come avviene con il resto dei fluidi del corpo umano, ma diversi scienziati hanno messo alla prova gli impianti ponendoli in una vasca iperbarica, evidenziando solo una minima, fisiologica, espansione, anche a pressioni molto forti.
L’altitudine e la pressione non hanno, quindi, effetti sugli impianti protesici mammari e, pertanto, volare dopo una mastoplastica additiva è assolutamente permesso e l’unica attenzione va posta, piuttosto, nell’evitare di sollevare borse e bagagli pesanti che possano danneggiare i punti di sutura ed avere conseguenze sul risultato estetico della cicatrice.
E’ utile sapere però che, l’involucro di silicone può lacerarsi (rottura) e il materiale di riempimento disperdersi nei tessuti circostanti. Anche da un involucro intatto può filtrare un modesto quantitativo di materiale di riempimento (bleeding). Può viceversa capitare anche che un certo quantitativo di liquido presente nei tessuti attraversi l’involucro aumentando il volume della protesi stessa.
Pertanto, fermo restando quanto detto sul volare con protesi al seno, in base alle attuali conoscenze, le pazienti a cui è stata impiantata una protesi mammaria dovrebbero perciò farsi controllare regolarmente ad intervalli di uno-due anni. Le giovani donne, in particolare, devono prevedere la sostituzione delle protesi una o più volte nel corso della loro vita. La durata media delle protesi moderne è di circa un decennio.
References:
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